martedì 9 dicembre 2008

019 E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI



Francesco Fortugno


"Sono anche io un padre di famiglia e capisco bene cosa significhi vivere la quotidiana angoscia per la incolumità dei propri familiari, che si trovano esposti alla vigliaccheria degli atti intimidatori consumati nell'ombra in cui opera la criminalità; per questo, l'unico conforto è la certezza che è una battaglia giusta, che va combattuta per dare alle generazioni future una Calabria migliore...Ogni colpo inferto alle istituzioni colpisce tutti noi e sarebbe un errore gravissimo pensare che non sia così, nessuno può chiamarsi fuori dalla battaglia contro la criminalità organizzata, perchè con l'indifferenza ed il disimpegno non si possono certo affermare valori come la legalità e la democrazia.."



Una ragazza di Locri


"Speriamo che dopo i funerali e le lacrime l'Italia non si dimentichi di noi. E' accaduto già tante volte, troppe volte. Ecco, sarebbe bello se i grandi nomi della cultura, dello spettacolo, del giornalismo venissero nei nostri paesi a tenere conferenze, a fare spettacoli, semplicemente a farsi vedere in giro. Sarebbe meraviglioso se artisti, attori, intellettuali calabresi ci portassero un messaggio di fiducia. Non può finire così. Noi dobbiamo battere la mafia una volta per tutte. Abbiamo bisogno di atti concreti, ma soprattutto di non smarrire la speranza. Vogliamo sentirci italiani.."



Salvatore Boemi Magistrato


"In calabria si diventa mafiosi per generazione, per casato, per il semplice fatto di essere nato in una famiglia di mafiosi. Il figlio di un mafioso è solitamente un mafioso e lo è sin dalle prime classi elementari. Si diventa mafiosi però anche per esigenza, in mancanza di lavoro, per l'assoluta impossibilità in questa regione di aver di fronte uno Stato che risponda nei modi essenziali alle esigenze di vita di un giovane moderno"


1 commento:

Anonimo ha detto...

Io in parte sono daccordo con Enrico Fierro ma il problema secondo me è a monte: l'Autore mette il punto su una piaga che divora la società giorno per giorno senza lasciare vittime ma solo carnefici...ma come possiamo creare una società "pulita" se non siamo i primi noi a crederci. NOn è vero comunque che "mafiosi" lo si è solitamente tra familiari. Io ho molti amici "puliti" che hanno alle spalle famiglie mafiose. (se non nessuno) Siamo noi i primi a dire basta alla mafia. Ma concretamente che possiamo fare?. Molto a sentire i vari stralci presi dal libro, perchè mafiosi ci si può anche diventare, ma vittime proprio no. Se non ci facciamo sentire noi che siamo giovani chi ci potrà mai ascoltare? Quindi cerchiamo un pò di essere concreti se vogliamo avere un futuro spianato.